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Benvenuto nel blog della Scrivente Errante! 

Uno spazio dove conoscere una Mamma, AUTRICE degli ARTICOLI e delle RECENSIONI che troverete su questo blog, appartenente alla generazione dei Millennials di due bambine Cosmopolite, a cui spero di poter dare gli strumenti per realizzare i loro sogni ed essere FELICI! 

Rabbie Burns: un poeta multiculturale (ma pur sempre Scozzese)


Per ogni cosa, da piccolo come da grande, si deve partire sempre da una definizione. Per prima cosa vorrei chiarire al mondo che cosa realmente si intende per cultura. Ne ho pieno titolo, essendomi laureate in Culture moderne comparate. La cultura e’ il complesso delle istituzioni sociali, politiche ed economiche, delle attivita’ artistiche e scientifiche, delle manifestazioni spirituali e religiose che caratterizzano la vita di una determinate societa’ in un dato momento storico. [1]

Seguendo questa definizione, quando si organizza un evento multiculturale mi aspetto che vi siano la maggior parte degli aspetti culturali del luogo in cui viene svolto, con un equilibrio tra le culture che si sono inserite successivamente e la cultura natia.

Il 25 gennaio si festeggia in Scozia il compleanno del poeta piu’ caro agli amici scozzesi, Robert Burns, per gli amici Rabbie. Nacque nel 1759 in Ayrshire, primo di sette fratelli, in una famiglia molto povera. La prima poesia che scrisse fu a 15 anni in seguito all’innamoramento per una lavoratrice di una fattoria: il poema in questione e’ O Once, I Lov’d A Bonnie Lass. Rabbie amo’ in totale 3 donne, ma mori a soli 27 anni per tifo. La sua poesia piu’ celebre fu Auld Lang Syne, sovente suonata in occasione dell’inizio del nuovo anno.

Press oil Tannahill centre di Paisley, quest’anno si e’ celebrato il compleanno di Rabbie con un evento multiculturale, con balli e canti europei e africani, in cui sotto la luce del riflettore ci furono soprattutto i bambini. All’interno dell’evento c’e’ stata la possibilita’ di scambiarsi vestiti e di mangiare specialita’ tipiche dei luoghi di provenienza degli appartenenti alla comunita’ locale.

Impeccabili gli uomini che hanno accettato di indossare il kilt tipico scozzese e i fotografi che hanno messo a loro disposizione le attrezzature professionali, come il gruppo di ballerini polacchi che hanno partecipato all’evento con balli e vestiti del 1700 del loro paese di origine.

Per il prossimo anno, a mio avviso, sarebbe perfetto affiancare ai balli e al cibo europeo e africano anche quelli tipici scozzesi, per celebrare maggiormente l’unione e la fratellanza che si respira in questo paese, e in particolare nella ridente cittadina di Paisley.




[1] Enciclopedia Treccani, http://www.treccani.it/enciclopedia/cultura/

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