29 GIUGNO 2024
L'OCA GIULIVA
Avete visto le oche che allungavano il collo fuori dal pollaio? Beh, quella sono io, o meglio, ero io, perché sono certamente meno stupida ora di allora! In effetti, negli ultimi tempi ho imparato molte cose. Lì, nel disegno, stavo viaggiando per la prima volta. Mi stavano trasferendo con tutta la famiglia in un'altra fattoria. Ero molto curioso e la mamma era sempre ansiosa che mi succedesse qualcosa. E infatti, quando all'improvviso una locomotiva fischiò, emisi uno spaventato "Quack!" e caddi a terra. Alla fattoria, mostravo tutta la mia vanità: ogni bruco, ogni verme peloso che trovavo, me lo avvolgevo intorno al collo, come se fosse una pelliccia, e poi correvo a specchiarmi nelle pozzanghere lasciate nei solchi del campo. Anche il gallo del pollaio era arrabbiato con me, perché un giorno, mentre riposava, gli avevo strappato le piume più belle della coda per metterle in un cappello che avevo trovato in cortile. Appena potevo, mi guardavo nella finestrella della cantina e un giorno sentii distintamente la voce della mamma che spiegava alle mie sorelle come preparare il nido per deporre le uova. "Uff!", dissi io, "ci penseranno loro a deporre le uova; io ho ben altro da fare". Ma la mamma mi sentì e stava già per darmi un sonoro ceffone quando arrivò un mio spasimante e chiese la mia mano. E io cosa feci? Presi il suo mazzo di fiori e lo diedi alla capra che lo divorò in un sol boccone.
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