TRADIZIONI ITALIANE DA TRAMANDARE AI NOSTRI BAMBINI: LA SCRIVENTE ERRANTE VI PRESENTA COLOMBINA!

Il passato carnevale mi ha fatto capire ancora di piu' quanto ci sia la necessita' di dare una spolverata alle maschere regionali italiane, sia per i nostri bambini sia per noi adulti! Undici anni fa, come volontaria europea, avevo proposto all'Agenzia Nazionale Giovani e a diverse organizzazioni che si occupano di progetti europei di realizzarne almeno uno in cui i ragazzi presentassero le maschere di tutte le regioni, facendo ricerche, e realizzando prodotti audiovisivi e/o artistici legati a ciascuno di esso! Nessuno fu interessato, cosi adesso, a 36 anni e mezzo, ne parlo io su questo blog e sul canale Youtube!

Qui troverete in particolare una maschera femminile!

Colombina (in italiano Colombina, che significa "piccola colomba"; in francese e inglese Colombine) è un personaggio di base della commedia dell'arte. È l'amante di Arlecchino, una serva comica che interpreta il tipo dello schiavo astuto, e moglie di Pierrot. Rudlin e Crick usano l'ortografia italiana Colombina in Commedia dell'Arte: A Handbook for Troupes. Il ruolo della donna di servizio era originariamente quello di una ballerina d'entrata: alle donne non era permesso di far parte della storia che si svolgeva sul palcoscenico, ma potevano ballare tra un'azione e l'altra. Alla fine queste donne divennero le servitrici formose e pettegole di personaggi già ammessi sul palcoscenico e poi, più tardi, le controparti dei personaggi di Zanni. Colombina era molto concreta e riusciva sempre a vedere la situazione per quello che era in realtà. A volte è stata anche ritratta come una prostituta. Molto raramente non aveva qualcosa da dire a qualcuno o su qualcuno.

È vestita con un abito molto corto, stracciato e rattoppato, adatto a un maestro d'arte. Questi personaggi erano di solito interpretati senza maschera, ma con cuffiette e girocollo di metallo. Era anche nota per indossare un trucco pesante intorno agli occhi e per portare con sé un tamburello, che poteva usare per respingere le avances amorose di Pantalone. A volte Colombina era inseguita da Arlecchino (noto anche come Arlecchino) o era sua amica intima. Si sa che Colombina usava numerosi travestimenti per ingannare o sedurre Arlecchino. Mentre la maggior parte degli altri personaggi si accontenta di un solo travestimento, la Colombina di Gheraldi ne ha diversi per confondere Arlecchino e tenere il pubblico sulle spine.

Spesso era l'unico intelletto funzionante sulla scena. Colombina aiutava la sua padrona, l'innamorata, a conquistare l'affetto del suo unico vero amore. A volte è l'amante di Arlecchino, ma non sempre. A volte si impegnano in attività sessuali, ma non sempre.[12] Può essere un personaggio civettuolo e impudente, una vera e propria soubrette.[citazione necessaria]

Nell'opera verista Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, la moglie del capo della troupe, Nedda, interpretata da Colombine, tradisce il marito Canio, interpretato da Pierrot, sia in scena con Arlecchino che fuori scena con Silvio.

Sebbene Colombine sia uno dei nomi associati all'archetipo della prostituta serva, altri nomi con cui lo stesso personaggio viene interpretato nelle rappresentazioni della commedia dell'arte includono Franceschina, Smeraldina, Oliva, Nespola, Spinetta Ricciolina e Corallina Diamantina. Colombina divenne il nome più comune usato per descrivere il personaggio della sobretta, soprattutto come Colombine in Francia e in Inghilterra.

Una delle attrici che resero famoso questo personaggio fu Silvia Roncagli, la prima donna registrata a interpretare un ruolo di seretta con il nome di Francheschina, intorno al 1570. Una delle prime donne a interpretare il ruolo di Colombina fu l'attrice italiana Isabella Franchini Biancolelli. Sua nipote, Caterina Biancolelli, fu una delle più famose serette con il nome di Colombina. Interpretò la parte intorno al 1683.

Si ha notizia che il commediografo francese Molière abbia assistito a molte rappresentazioni della comédie italienne, o commedia dell'arte. Si parla di lui anche in una rappresentazione di Angelo Costantini del suo spettacolo Une Vie de Scaramouche, che fa riferimento allo scrittore e poeta. Questo potrebbe far pensare che il personaggio della serva in molte opere di Molière, come Dorine nella sua opera Tartuffe, possa essere basato su questo particolare archetipo di personaggio della commedia dell'arte.