top of page
20210202_115608.jpg

Benvenuto nel blog della Scrivente Errante! 

Uno spazio dove conoscere una Mamma, AUTRICE degli ARTICOLI e delle RECENSIONI che troverete su questo blog, appartenente alla generazione dei Millennials di due bambine Cosmopolite, a cui spero di poter dare gli strumenti per realizzare i loro sogni ed essere FELICI! 

Una donna, Una madre, un’attrice. Margot Sikabonyi con “Respira!”



Ho acquistato il libro di Margot Sikabonyi dopo aver visto un video su Youtube in cui l’autrice stessa ne parlava insieme a Eleonora Cadeddu. Mi ha colpito molto qusto video perche’ erano davanti a un computer o un telefono, intente a prepararsi un pasto, parlando come due sorelle, come due care amiche. Mi sono rivista per un attimo quando a sedici anni parlavo con una mia allora carissima amica, Elena Savio. Fino a quando siamo state amiche ho parlato con lei di scuola, universita’, di come muoversi per tentare di realizzare il sogno di diventare un’attrice... La vita mi ha fatto commettere errori professionali molto gravi, e l'amicizia con Elena e' morta. Al contrario, Margot ed Eleonora hanno recitato insieme nella fiction “Un medico in famiglia”, ed e’ stato molto tenero vedere Eleonora preparare un pasto in videochiamata con Margot e parlare nel frattempo di un esame di letteratura per cui stava studiando. Per questo motivo ho sentito la voglia di leggere il suo libro.

Il libro “Respira!” e’ una sorta di autobiografia e manuale di vita al tempo stesso, suddividendosi in due parti. Nella prima parte, ho trovato notizie che conoscevo gia’ – il padre ungherese mancato per infarto quando Margot aveva appena iniziato la serie de “Un medico in famiglia”, la madre canadese, la sua passione per il mare e la biologia marina, il suo innamoramento con Pietro Sermonti, - ma ho compreso ancora meglio cosa e’ accaduto in Margot e quanto supporto le e’ stato dato dalla psicoterapia e dallo yoga.

Il personaggio di Maria, e di Guido, mi hanno fatto compagnia quasi tutti i fine settimana. Ricordo bene che dopo un’uscita scout tornavo a casa, facevo la doccia, mi mettevo a tavola per cenare con papa’ e poi ci stendevamo sul divano a guardare le avventure della famiglia Martini. Era bellissimo. Ricordo in particolare che la quinta stagione ha rappresentato una sorta di rottura con tutte le altre, e attraverso la lettura del libro di Margot ho capito ancora meglio non solo le emozioni che voleva trasmettere, bensi anche quelle che stava vivendo: Maria, nella quinta stagione, ha un segreto che le opprime il petto, impedendole persino di dire alla sua famiglia d’origine di essere di nuovo in Italia: Alberto e Ciccio la trovano, per caso, mentre fa bunjee jumping. Quando questo segreto viene alla fine raccontato, prima alla sua alter ego Indiana Sarita e poi all’intera famiglia mediante l’usanza Indiana di condividere una torta amara simbolo del racconto dilaniante che si apprestera’ a raccontare, mi ritrovo ancora adesso, a quasi trentasei anni, a commuovermi.

Il motivo e’ presto detto: Maria e’ tornata in Italia dall’Africa senza dire niente a nessuno perche’ non crede di poter fare il medico dato che, alla fine di una giornata complicata dove ha somministrato diverse medicine, si trova davanti due bambini ammalati ma possiede ancora solo una dose della medicina salva vita e lei, da brava studentessa, applica la procedura che le hanno insegnato all’universita’, ovvero visitare entrambi i bambini e decidere a chi sarebbe andata la medicina per salvarsi la vita. L’altro bambino, invece, lo ha deposto tra le braccia della madre.

Questo racconto condiviso con Sarita e, in un secondo momento, con la famiglia Martini, le permette di arrivare al momento della discussione di laurea, in cui lei stessa ammette di aver dubitato di poter essere un bravo medico. Non solo la commissione d’esame le concede la laurea con 110/110, ma Oscar arriva portando con se quell bambino che la dottoressa Maria ha salvato, e che ora ha intenzione di studiare anche lui medicina per diventare un medico come lei. L’abbraccio finale tra Maria e questo bambino mi ha fatto commuovere tantissimo. L’ Africa, d’altronde, ha insegnato alla stessa Margot una cosa fondamentale: “In Kenya, durante le mie nuotate quotidiane, ho visto chiaramente che la nostra fragile vita si muove con veliocita’ e che prenderla alla leggera e un po’ alla rinfusa sarebbe stato un dolore doloroso quando da vecchio avrei guardato indietro alle azioni non compiute solo per pigrizia.”

La Scrivente Errante che sta recensendo questo libro ha avuto una relazione con un uomo Igbo con il quale ha messo al mondo due bambine meravigliose. Uno dei rimorsi che mi porto dietro e’ stato quello di non aver celebrato un matrimonio come quello di Maria e Guido, in cui viene cantata una canzone Igbo da Jonis e alcuni attori nigeriani, che il padre delle mie bambine ha riconosciuto come un personaggio popolare in Nigeria. Ma non e' mai troppo tardi, diceva Alberto Manzi.

Tornando al libro, Margot esplicita come sia stato complicato girare in particolare la quinta serie, come si sentisse “una ladra”, a recitare. Ricollegando le sue parole alla Potenza delle emozioni che mi ha scatenato da spettatrice, sia la prima volta sia le volte successive, posso dire che il lavoro che Margot ha fatto e’ ben riuscito, perche’ ha portato sullo schermo il suo corpo come insegna Grotowski nel suo manuale “per un teatro povero”. Posso quindi affermare che Margot Sikabonyi e’ senz’altro non un’attrice da soap opera, ma un’Attrice vera e propria, in grado di portare fuori da se’ il dolore che ha racchiuso nel suo cuore e nel suo intero corpo per anni, seppur con storie di vita diverse da quelle del personaggio che interpreta.

La seconda parte del libro, invece, e’ un manuale che mi terro’ sempre a portata di mano ogni mattina, in modo da iniziare la pratica di yoga e riconnettermi anche io con la mia parte piu’ istintiva e innata. Suggerisco quindi ai lettori della Scrivente Errante di acquistare una copia di “Respira!” e seguire le pratiche consigliate da Margot Sikabonyi simultaneamente ai video su youtube di Eliana Dell’Anna, una ballerina professionista e insegnante di yoga.

Raccomando questo libro soprattutto a tutti quelli che hanno bisogno di una spinta per ripartire, anche da zero. Alle persone che, come me, hannno creduto agli "uomini grigi" che invadono il nostro Tempo e ci fanno perdere le Amicizie Vere. Come Margot, credo che il senso della vita racchiuda in se' della magia, soprattutto negli Incontri: ho perso l'amicizia con Elena ma cinque anni fa ho incontrato una ragazza, nata esattamente dieci anni dopo di me nello stesso giorno di Elena, con cui ho condiviso la mia prima gravidanza.

E'vero, non tutti possono permettersi di andare alle Hawaii, o in Kenya, o ancora in Canada come ha potuto fare Margot, ma leggere il viaggio interiore che ha compiuto questa giovane donna e mamma puo’ essere utilizzato come spinta a prendere in mano la propria vita cominciando a chiedere al “Centro” di ognuno di noi una semplice ma mai banale domanda: “come stai?” e fermarsi ad ascoltare la risposta.


Post in evidenza
Post recenti
Archivio
Cerca per tag
Non ci sono ancora tag.
Seguici
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square
bottom of page